Ho sempre amato cucinare fin da bambina e come probabilmente è accaduto ad ognuno di noi, fin da piccola osservavo mia madre ai fornelli, intenta a preparare una ciambella o una morbidissima torta margherita ricoperta da candido zucchero a velo, merenda in assoluto preferita da me e mia sorella.
Allo stesso modo adoravo leccare il cucchiaio e “pulire” la scodella, e così anche mio figlio.
La prima torta fatta interamente con le mie mani non è stata di certo un successo considerato di aver scordato lo zucchero!
Avevo 13 anni, ero emozionatissima all’idea di sfornare il mio primo dolce che tutta orgogliosa avrei fatto assaggiare alla mia famiglia, ma al primo morso arrivò il sapore amaro della torta e della delusione.
Da quel giorno sono state sfornate decine e decine di torte, crostate e biscotti, non ho più dimenticato lo zucchero anche se non sono mancati gli insuccessi ma a quanto pare sono parte integrante della pratica.
E quindi come si riconosce una passione?
Ho imparato ad “osservarmi” mentre cucino con dedizione, ad ascoltare la mia soddisfazione quando una ricetta riesce alla perfezione, ma anche a “ingoiare” il boccone amaro del fallimento. La passione non conosce scuse, non conosce limiti di tempo e fatica, la passione per qualcosa ti travolge e ti fa battere il cuore ogni volta che raggiungi l’obiettivo.
Puoi provare a cercare le stesse emozioni in altro ma non è sforzandoti che impari ad amare ciò che fai, è e deve essere un processo naturale che anche se per un attimo ti distrai, poi ritorni lì. A quel punto è tutto chiaro e quindi si, a me piace cucinare impastare, pasticciare, imparare, provare ricette sempre nuove come questa crostata con farina di farro del maestro Montersino, presa a mia volta dal blog Di pasta impasta.
Una ricetta perfetta per chi è intollerante al lattosio, priva di burro e uova è adatta anche ai vegani, sicuramente un sapore diverso dalla classica frolla, più rustico ma non per questo meno buono, si presta bene anche alla realizzazione di biscotti.
Crostata al farro e fragole
INGREDIENTI
stampo da 23 cm
stampo da 23 cm
per la frolla
125 g zucchero di canna bio
62,5 + 2,5 g (un cucchiaino da tè) di acqua fredda
35 g olio e.v.o.
35 g olio di semi
250 g farina di farro bianca bio (io autoprodotta)
6 g lievito per dolci
1 baccello di vaniglia – semi (per me cannella)
per la farcitura
180 g composta di frutta o frutta fresca
2 cucchiai di zucchero di canna
PROCEDIMENTO
1. Sciogli lo zucchero nell’acqua, unisci gli oli, la farina e il lievito setacciati e la cannella.
Lavora velocemente l’impasto e lascialo riposare in frigo, coperto da pellicola, fino a che rapprenda.
2. Lava e riduci in piccoli pezzi la frutta scelta (cospargi succo di limone se tende a ossidarsi), mettila all’interno di un colino a perdere il liquido.
3. Riprendi l’impasto e se necessario lavoralo mezzo minuto con il cucchiaino d’acqua. Stendine 3/4 su carta forno con uno spessore di 4 mm e disponi su uno stampo da crostata lasciando il bordo necessario per ripiegarlo su se stesso, ricopri con la frutta e cospargi con lo zucchero di canna. Dal restante impasto ricava delle striscioline o usa le formine da biscotti per decorare.
4. Cuoci in forno ventilato preriscaldato a 170° per 30/40 minuti.
NOTE
– Per il rassodamento dell’impasto, mi ci sono volute circa 2 ore perché molto dipende dalla farina usata, essendo la mia autoprodotta e quindi di fresca macinatura, l’impasto è risultato più molle di quel che in realtà dovrebbe essere.
– Ho trovato l’impasto un po’ troppo dolce, la prossima volta diminuirò la dose dello zucchero a 90 g.
– Per la copertura ho preferito usare la frutta fresca che non va obbligatoriamente caramellata in padella, in forno prende la giusta consistenza.
– Non stracuocere, ti sembrerà morbida ma appena fredda sarà della giusta consistenza.